Football Mystery 3×03: Lee Gil-Hoon, svanito nel nulla dopo un gol in Malesia

di Fabio BELLI

La terza puntata della nostra terza serie sui misteri del calcio è dedicata a un incredibile effetto ottico: un calciatore letteralmente evaporato durante un’esultanza, inspiegabile all’apparenza. E’ la storia di Lee-Gil Hoon: svanito nel nulla.

Lo scenario, stavolta, è molto di nicchia. Stiamo parlando del campionato di seconda serie della Malesia. La Serie B malese prevede, come accade in molti campionati esteri, la presenza di seconde squadre dei club più importanti. Il 4 aprile del 2014 la formazione “B” di una delle squadre più importanti del paese, lo Johor Darul Takzim, gioca in trasferta al Bandaraya Stadium di Georgetown contro il Penang. I padroni di casa dominano la partita che si concluderà con il punteggio di 4-1 ed è proprio l’ultimo gol a regalarci l’incredibile episodio.

Lee Gil-Hoon è un centrocampista sudcoreano, classe 1983, che ha speso la sua carriera in giro per i campionati asiatici. Dopo aver militato in patria, in Cina e a Hong Kong, è passato proprio nella stagione 2013/14 in Malesia, al Penang. E’ lui, con la maglia numero 27 sulle spalle, a piazzare il cross per André Buengo, attaccante angolano che firma il poker. Partita chiusa e conseguente esultanza che vede lo stesso Buengo correre oltre la rete ad abbracciare il suo assist man, raggiunto dal capitano della squadra, il numero 20 Raffiudin.

Una scena come se ne vedono a migliaia sui campi di calcio, ma l’effetto che ne scaturisce è incredibile: quando Raffiudin salta festosamente su Buengo, Lee Gil-Hoon scompare dalla scena, come inghiottito nel nulla. Vista e rivista, la scena è incredibile e rimane spiegabile: si vede Gil-Hoon tra le braccia di Buengo, con la vistosa capigliatura meshata che scompare all’improvviso, e l’inquadratura mostra chiaramente due soli giocatori, Buengo e Raffiudin.

Questa volta, sembra non esserci alcuna spiegazione se non quella dell’illusione ottica, con il coreano che scompare dall’inquadratura anche se non sembra esserci davvero nulla ad impedire la chiarezza della stessa, né tantomeno alcun effetto di luce può spiegare una sparizione così repentina. Di sicuro c’è che Lee Gil-Hoon riapparirà normalmente nei successivi minuti della partita e che continua a giocare e servire assist nel continente asiatico. Di quell’azione resterà il potere ingannevole e dei tiri mancini che le immagini trasmesse dall’occhio a volte possono giocare alla nostra mente.

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Lo scenario, stavolta, è molto di nicchia. Stiamo parlando del campionato di seconda serie della Malesia. La Serie B malese prevede, come accade in molti campionati esteri, la presenza di seconde squadre dei club più importanti. Il 4 aprile del 2014 la formazione “B” di una delle squadre più importanti del paese, lo Johor Darul Takzim, gioca in trasferta al Bandaraya Stadium di Georgetown contro il Penang. I padroni di casa dominano la partita che si concluderà con il punteggio di 4-1 ed è proprio l’ultimo gol a regalarci l’incredibile episodio.

Lee Gil-Hoon è un centrocampista sudcoreano, classe 1983, che ha speso la sua carriera in giro per i campionati asiatici. Dopo aver militato in patria, in Cina e a Hong Kong, è passato proprio nella stagione 2013/14 in Malesia, al Penang. E’ lui, con la maglia numero 27 sulle spalle, a piazzare il cross per André Buengo, attaccante angolano che firma il poker. Partita chiusa e conseguente esultanza che vede lo stesso Buengo correre oltre la rete ad abbracciare il suo assist man, raggiunto dal capitano della squadra, il numero 20 Raffiudin.

Una scena come se ne vedono a migliaia sui campi di calcio, ma l’effetto che ne scaturisce è incredibile: quando Raffiudin salta festosamente su Buengo, Lee Gil-Hoon scompare dalla scena, come inghiottito nel nulla. Vista e rivista, la scena è incredibile e rimane spiegabile: si vede Gil-Hoon tra le braccia di Buengo, con la vistosa capigliatura meshata che scompare all’improvviso, e l’inquadratura mostra chiaramente due soli giocatori, Buengo e Raffiudin.

Questa volta, sembra non esserci alcuna spiegazione se non quella dell’illusione ottica, con il coreano che scompare dall’inquadratura anche se non sembra esserci davvero nulla ad impedire la chiarezza della stessa, né tantomeno alcun effetto di luce può spiegare una sparizione così repentina. Di sicuro c’è che Lee Gil-Hoon riapparirà normalmente nei successivi minuti della partita e che continua a giocare e servire assist nel continente asiatico. Di quell’azione resterà il potere ingannevole dei tiri mancini che le immagini trasmesse dall’occhio a volte possono giocare alla nostra mente.