Categories
#Contromondiali Fabio Belli

#Contromondiale 20: #Olanda, #Brasile, #Cillessen, #Germania, #Argentina, #Messi, #Götze, #Klose, #Rihanna, #Maradona, #GER

di Fabio Belli

Brasile – Olanda 0-3

La "tensione" di Cillessen per gli attacchi del Brasile
La “tensione” di Cillessen per gli attacchi del Brasile

128. La “finalina” per il terzo posto dei Mondiali è una strana bestia: in nessuna altra competizione sportiva il ko in semifinale lascia tanto amaro in bocca, e infatti alla vigilia nessuno sembra voglia giocare quella che appare come un’inutile passerella. Poi invece, in campo la sfida si riaccende, e almeno quella medaglia di bronzo si vuol provare ad afferrarla. Solitamente, chi arriva più scarico perde: accadde in tempi recenti a Bulgaria, Corea del Sud e Portogallo, già paghe della semifinale, è successo anche stavolta al Brasile, ma per motivi opposti. Dopo la più grande umiliazione di sempre per la Selecao, è arrivato un nuovo disastro di fronte agli orange alleggeriti dalla tensione della semifinale, e di nuovo micidiali in contropiede. L’immagine del portiere Cillessen seduto in stile giardini pubblici col supporto del palo, è indice di quel poco che è riuscito a creare il Brasile nelle due partite decisive, quelle che dovevano portarlo sulla strada dell’Hexa.

Trovate Waldo ancora una volta
Trovate Waldo ancora una volta

129. Non è stato “Maracanazo”, ma un’umiliazione ben diversa, che paradossalmente ha solleticato l’orgoglio della torcida, che per il senso del dramma tipicamente sudamericano, digerirà sempre meglio una profonda umiliazione che una sconfitta stile 1950, quando le mani erano già sulla coppa. E così al Maracanà, nonostante i tedeschi avessero inflitto loro la peggior sconfitta della storia, non ci sono stati dubbi. Il “nemico” era e restava l’Argentina, come testimoniato dal tifoso che non ha avuto paura di scatenarsi in mezzo agli “hinchas” dell’albiceleste.

Olanda di nuovo sul podio
Olanda di nuovo sul podio

130. L’Olanda ha piazzato un primato, facendo giocare tutti e 23 i convocati, prima squadra a mettere in atto una soluzione simile ai Mondiali. La squadra di Van Gaal partiva a fari spenti, l’impressione è che forse il bersaglio grosso si poteva afferrare più questa volta che 4 anni fa, quando la Spagna dava una sensazione di superiorità generale difficile da smentire. Ma un secondo e un terzo posto tra 2010 e 2014 dimostrano come la scuola dei Paesi Bassi sia sempre all’avanguardia. Da 40 anni il sogno è però sempre uno, e continua a sfuggire come una saponetta bagnata. Vedremo se dove non sono arrivati Cruijff, Van Basten e Robben, riusciranno finalmente ad arrivare i giovani fenomeni del futuro.

Germania – Argentina 1-0 dts

Deutschland Weltmeister
Deutschland Weltmeister

131. Come avviene ormai da Francia 1998, dire “ha vinto la squadra migliore” è consuetudine della finale. Dopo un secondo e due terzi posti, la Germania conquista il quarto titolo Mondiale, raggiungendo l’Italia e dando finalmente un senso a dodici anni di straordinaria continuità nella competizione. I tedeschi arrivavano in Brasile tra le favoritissime, ma hanno giocato un Mondiale un po’ col freno a mano tirato. Due strepitose prestazioni, contro il Portogallo (favorita però da un arbitraggio oltremodo severo con i lusitani) e soprattutto Brasile, la Partita della Storia di questo Mondiale, e un’eccellente prova contro la Francia. Ma il balbettare già visto contro Ghana ed Algeria si è ripetuto al cospetto degli argentini, in tre diverse occasioni capaci di graziare Neuer a tu per tu. Ha vinto quella che nell’ultimo decennio si è imposta come una scuola capace di arrivare sempre tra le prime quattro tra Mondiali ed Europei, dal 2006 in poi. Mancava la vittoria, ed è arrivata. Facendo cadere anche l’ultimo tabù: mai un’europea aveva vinto nel continente americano.

L'ha decisa Mario Gotze
L’ha decisa Mario Gotze

132. A decidere la partita, Mario Gotze, classe ’92, talento della new wave tedesca quest’anno passato dal Borussia Dortmund al Bayern Monaco, un po’ discontinuo, ma l’unico forse in grado di spezzare l’equilibrio che gli argentini avevano imposto al match. Ha deciso la partita su un assist di Schurrle, anche lui subentrato dalla panchina: segno che chi ha le alternative e le fa valere, spesso mette le mani sul piatto.

Klose ora è a tutti gli effetti una Leggenda
Klose ora è a tutti gli effetti una Leggenda

133. Dopo una stagione opaca nella Lazio, in molti pensavano che Miroslav Klose sarebbe stato un’alternativa di lusso per la Germania del “falso nueve” Muller. Invece il centravanti di origini polacche si è imposto da titolare, con la sua presenza come riferimento in avanti capace di far girare tutta la squadra. E’ arrivato anche il record di gol nei Mondiali, una storia fantastica se ci si pensa. Nel 2002, l’ultima finale giocata e persa dalla Germania, Klose era in campo. Quella partita fu vinta dal Brasile con doppietta di Ronaldo, lanciato a sua volta verso il sorpasso a Gerd Muller. Nel 2014, Klose si prende il primato come marcatore di tutti i tempi del Mondiale segnando il gol del sorpasso in semifinale al Brasile sotto gli occhi di Ronaldo… e in finale, conquista anche la Coppa, chiudendo un cerchio lungo dodici anni.

Messi ha visto sfilare via il treno della storia
Messi ha visto sfilare via il treno della storia

134. Non ci siamo dimenticati naturalmente di uno dei leit-motiv di questa rassegna iridata. Messi vs Maradona, un cavallo di battaglia che è venuto spontaneo cavalcare dopo l’eccellente girone eliminatorio disputato dalla “pulga”. Mai il quattro volte Pallone d’Oro aveva avuto un tale approccio ai Mondiali, e si era pensato che la prospettiva di riportare l’Argentina sul tetto del mondo nella tana del Brasile fosse troppo ghiotta per non sfruttarla. E invece, dopo la giocata ammazza-Svizzera nei supplementari degli ottavi, l’asso del Barcellona si è eclissato, sprecando il match-ball col Belgio, facendosi imbrigliare dalla gabbia di Van Gaal in semifinale, ed infine senza prendere per mano la squadra nell’appuntamento decisivo, con tanto di clamorosa occasione fallita a tu per tu con Neuer. L’occasione irripetibile è perduta: in Russia Messi potrà provare di nuovo, con ogni probabilità, a diventare campione del Mondo, ma difficilmente le porte dell’Olimpo, quello vero, dove solo cinque-sei calciatori sono stati finora ammessi, si apriranno per lui.

I media brasiliani possono vendicarsi
I media brasiliani possono vendicarsi

135. All’Argentina lo “scherzetto” di festeggiare al Maracanà non è riuscito davvero d’un soffio. Le occasioni mancate da Higuain, Messi e soprattutto Palacio agiteranno a lungo i sogni dei tifosi dell’albiceleste. Che si erano presentati dall’inizio dei Mondiali con questo irriverente coro verso i rivali di sempre: «Brasil, decime qué se siente; tener en casa a tu papá. Te juro que aunque pasen los años; nunca nos vamos a olvidar… Que el Diego te gambeteó, que Canni te vacunó; que estás llorando desde Italia hasta hoy. A Messi lo vas a ver, la Copa nos va a traer; Maradona es más grande que Pelé» (traduzione “Brasile, dimmi cosa senti ad avere in casa tuo papà / Ti giuro che anche se passano gli anni, non ci dimenticheremo mai / Che Diego ti ha dribblato, che Canni (Caniggia, ndr) ti ha infilzato, che stai piangendo da Italia ’90 / Ora vedrai Messi, la Coppa ci porterà, Maradona è più grande di Pelè“). Un tormentone che i giornali argentini hanno utilizzato anche dopo l’1-7 in semifinale: ovvio che dopo il gol di Gotze, sia arrivata la vendetta…

A Rihanna piace vincere facile
A Rihanna piace vincere facile

136. A proposito di tifo, cosa avrà mai fatto l’Argentina a Rihanna? In semifinale avevamo segnalato come la popstar si fosse schierata in favore degli olandesi, con un esperimento di photoshop riuscito solo in parte. I colori della bella cantante sono cambiati per la finale: presente al Maracanà, Rihanna ha tifato in maniera sfrenata per la Germania, con tanto di festeggiamenti finali con i giocatori. Difficile capire il perché, sono le stranezze della febbre-Mondiale.

"22 men chase a ball for 90 minutes and at the end, the Germans always win.".
“22 men chase a ball for 90 minutes and at the end, the Germans always win.”.

137. Alla fine comunque, ha vinto questo signore qua. Grazie a tutti voi che avete seguito il “Contromondiale” di Storie Fuorigioco! Appuntamento in Russia, dai che tra 1419 giorni ci risiamo!

 

 

Categories
#Contromondiali Fabio Belli

#Contromondiale 18: #Maraca-Nazi, #Mineirazo, #Brasile, #Germania, #Klose, #BrasileGermania, #BRAGER, #Scolari, #Maracanà

di Fabio Belli

Brasile – Germania 1-7

Scene mai viste sulle tribune del Mineirao
Scene mai viste sulle tribune del Mineirao

117. Tanta carne al fuoco, e non potrebbe essere altrimenti. Peggiore sconfitta nella storia del calcio brasiliano, maggiore scarto nel punteggio tra due semifinaliste (superato il record del 1930, quando entrambe le semifinali terminarono 1-6), record individuale di gol nella storia dei Mondiali. Soprattutto, l’incubo di una nuova umiliazione casalinga che si avvera a 64 anni di distanza dal Maracanazo. Evocato, temuto, un’ossessione per i brasiliani nonostante dopo quella tragedia sportiva siano arrivati cinque titoli mondiali. Tanto che il Brasile esce di scena da un Mondiale in casa atteso ben più di mezzo secolo senza averci mai giocato, al Maracanà: una scelta di calendario impensabile, e forse sarebbe stato meglio togliersi il dente subito, invece di aspettare una vendetta in finale, un eccesso di ottimismo considerando lo spessore tecnico della Selecao di quest’anno. E invece quel Brasile-Uruguay resterà l’ultima partita giocata dai verdeoro in un Mondiale nel tempio del calcio di Rio de Janeiro, e per chissà quanto tempo.

"Noi tedeschi non siamo tutti grandi sorrisi e allegria"
“Noi tedeschi non siamo tutti grandi sorrisi e allegria”

118. Le ironie in rete si sono sprecate, e qualcuno ha sfoderato un irriverente, splendido “Maraca-Nazi”. I tedeschi, sonnacchiosi seppur sempre efficaci per tutto il Mondiale, dopo due pareggi contro Ghana e Algeria e due vittorie di misura contro Stati Uniti e Francia, hanno sprigionato tutta la loro potenza. L’impressione è che dopo il 2-0 di Klose, gli avversari abbiano avuto un tracollo psicologico senza eguali nella storia del calcio, e dunque in vista della finale andranno soppesati gli eccessi d’entusiasmo. Ma i tedeschi sono in finale per l’ottava volta nella loro storia, e la quarta stella potrebbe far cadere un tabù: quella della prima squadra Europea vincente nel continente americano. Se l’avversario sarà l’Olanda sarà storia in ogni caso, altrimenti l’Argentina potrebbe mantenere in piedi un tabù considerato eterno.

Il miglior marcatore di tutti i tempi nella storia dei Mondiali
Il miglior marcatore di tutti i tempi nella storia dei Mondiali

119. Già, parliamo di Miroslav Klose. In questo Mondiale, di fatto, si è visto all’opera il più grande cannoniere di sempre della storia della Coppa del Mondo. Meglio di Pelé, meglio di Gerd Muller, soprattutto meglio di quel Ronaldo quasi in lacrime come commentatore sulla tribuna del Mineirao di Belo Horizonte, non certo per il record passato di mano, ma per la storica umiliazione della Selecao. Un primato del genere che viene tramandato tra le due Nazionali dei due protagonisti, uno sotto gli occhi dell’altro: basterebbe questo per rendere eterna la serata del “Mineirazo”. Ma c’è incredibilmente di più, perché in questo incredibile 1-7 è andato a segno anche colui che potrebbe venire nella linea di successione del record dopo Ronaldo e Klose: Thomas Muller, 24 anni e già dieci gol in Coppa del Mondo: salvo sorprese, difficile pensare che il record prima o poi non finirà nelle sue mani.

Scolari invita Bernard a guardare in faccia la realtà
Scolari invita Bernard a guardare in faccia la realtà

120. Analizzare le cifre tedesche è sicuramente più facile rispetto a quelle brasiliane. Mai la Selecao aveva perso con tale scarto, neanche in amichevole. Averlo fatto in una semifinale in casa è una macchia che accompagnerà i componenti di questa squadra a vita, come avvenne per gli sfortunati protagonisti del 1950. Scolari, finora considerato uno degli attuali “grandi vecchi” degli allenatori nel mondo, si è visto ridicolizzato dagli avversari con azione stile calcetto, che ad un Mondiale non si vedevano dai tempi di Polonia-Haiti 7-0, Jugoslavia-Zaire 9-0 e il record assoluto, Ungheria-El Salvador 10-1. Appunto, Haiti, Zaire, El Salvador: il fatto che a questa allegra combriccola si sia aggiunto il nome della squadra con più titoli mondiali, è al limite del paradosso.

Come i tedeschi hanno preso casa nell'area brasiliana per tutto il primo tempo
Come i tedeschi hanno preso casa nell’area brasiliana per tutto il primo tempo

121. L’assenza di Thiago Silva, il vero fuoriclasse di una difesa nella quale il grintoso David Luiz è stato forse sopravvalutato (oppure è stato lui a giocare un paio di partite al di sopra delle sue possibilità), la scelta di sostituire Neymar con l’idolo di Belo Horizonte Bernard, acerbo e poco propenso alla copertura, sono fattori tecnici che sicuramente pesano. Ma come detto all’inizio, la peggior disfatta del calcio brasiliano e forse mondiale è figlia di un fattore psicologico troppo contrario: arrivati in semifinale, sembrava impossibile ai brasiliani che si materializzassero i fantasmi di 64 anni fa, a meno di perdere la finale all’ultimo minuto contro l’Argentina. Mai stuzzicare gli dèi del calcio, sempre pronti a lasciare senza parole i poveri mortali che pensano di sapere ormai già tutto.

 

Categories
#Contromondiali Fabio Belli

#Contromondiale 15: #Papastathopoulos, #CostaRica, #Griezmann, #Lineker, #Germania, #Argentina, #Papa, #Fantino, #USA, #Howard

di Fabio Belli

Costa Rica – Grecia 5-3 dcr

La folla oceanica a San José in Costa Rica...
La folla oceanica a San José in Costa Rica…

93. Chi era il più duro a morire? Tra Costa Rica e Grecia bisognava capire solo quello: per il resto tanti punti in comune, dall’incredibile entusiasmo popolare di due Nazioni relativamente piccole, alla storica prima volta ai quarti di finale, per qualunque squadra avesse superato l’ostacolo. Ce l’hanno fatta i Ticos, che in dieci e dopo aver incassato il gol di Papastathopoulos (diventato il giocatore col cognome più lungo ad aver segnato in un Mondiale) ed essere rimasti in dieci, hanno resistito fino ai calci di rigore, proprio quando la Grecia sembrava pronta a confezionare l’ennesimo miracolo. Ed è andata bene.

E quella oceanica allo stadio Panathinaikon di Atene
… e quella allo stadio Panathinaikon di Atene

94. Il calcio riesce a regalare comunque impennate d’orgoglio incredibili: dopo anni di incubi legati alla crisi economica e all’instabilità politica, la Grecia ha accarezzato il sogno del 2004. La notte della vittoria contro la Costa D’Avorio resterà comunque negli annali, così come il tifo dello stadio Panathinaikon, punto di ritrovo per i tifosi ellenici, fermati nel loro sogno da altri piccoli giganti.

Francia – Nigeria 2-0

Con Griezmann in campo è tutta un'altra Francia
Con Griezmann in campo è tutta un’altra Francia

95. I francesi sono così: la “grandeur” appartiene loro per diritto divino, ma solo quando partono a fari spenti, fatta eccezione il Mondiale giocato in casa nel 1998 in cui c’era tutto un intero apparato a sostenerli, riescono a far bene. Contro la Nigeria però la partita è cambiata radicalmente al momento dell’ingresso di un giocatore che entra di diritto nella nostra ormai lunga lista della spesa dei sogni impossibili. Stiamo parlando di Antoine Griezmann, ala guizzante classe ’91 che alla Real Sociedad in Spagna va già per le duecento presenze. In una squadra orfana a sorpresa di Ribery proprio alla vigilia della partenza per il Brasile, la sua presenza ha acceso i tifosi, letteralmente innamorati delle sue invenzioni e accelerazioni. Un giocatore così o si ama o si ama (e già in moltissimi lo conoscevano e lo ammiravano prima del Mondiale), a parte struggersi in quegli inevitabili black out che fanno parte integrante del Talento. Se riuscirà ad irretire anche i tedeschi, sarà davvero nata una (altra) stella.

Germania – Algeria 2-1 dts

La "sentenza" di Gary Lineker
La “sentenza” di Gary Lineker

96. “E alla fine vincono i tedeschi” è una delle citazioni più utilizzate nel calcio. La paternità è di Gary Lineker, che l’ha rilanciata su Twitter anche dopo Germania-Algeria. Da tipico umorista inglese, oltre che da grande attaccante, nella frase di Lineker c’è tutta la verità su una squadra che alle fasi decisive dei Mondiali arriva immancabilmente, ma anche il veleno verso chi, a dispetto delle tante semifinali e finali giocate, ha alzato la Coppa meno volte di quanto sarebbe lecito aspettarsi. L’Algeria non si è vendicata del 1982, ma i tedeschi così in crisi non si vedevano da Euro 2004. Manca brillantezza e l’impressione è che diversi uomini chiave siano arrivati in Brasile con la lingua di fuori. Occhio però, perché i tedeschi si presentano tra le prime otto senza aver speso chissà quali energie: se si tratti di una squadra senza brio, o pronta ad esplodere la sua potenza, ce lo dirà la Francia.

97. Lineker in rete ha anche ironizzato sulla punizione alla fine dei tempi regolamentari che ha visto uno degli assi di questo Mondiale, Thomas Muller, ruzzolare a terra cercando di mettere in pratica un improbabile schema. L’ex attaccante della Nazionale inglese ha ironizzato parlando di “inefficienza tedesca”: di certo un momento divertente ma inusuale per la Germania: chi l’ha interpretato come un cattivo presagio, si è però immediatamente ricreduto dopo i gol nei supplementari di Schurrle e Ozil che hanno messo in cassaforte la qualificazione ai quarti di finale

Argentina – Svizzera 1-0 dts

98. “Hey brasilenos… Tenemos el cul del campeon!”: Alejandro Fantino di Radio La Red è una delle voci più amate in Argentina per ascoltare le imprese della Nazionale. Il suo delirio alla fine della partita contro la Svizzera è stato doppio. Al gol di Di Maria ovviamente, innescato dal solito incredibile Messi, che in silenzio sta scrivendo una leggenda in questo Mondiale, che come abbiamo detto potrà essere tramandata solo se verrà scritta fino all’ultima parola. Ma Fantino al palo da pochi centimetri colpito da Dzemaili, che avrebbe regalato agli elvetici i rigori, è andato in delirio: il pensiero è andato al palo di Pinilla in Brasile-Cile, e alla dea bendata che sembra voler pilotare quella che in Sudamerica sarebbe la finale delle finali, così come in Europa lo è Italia-Germania (d’altronde, sul piatto ci sono sette titoli mondiali da una parte e sette dall’altra). Per essere campioni, ci vuole testa, ci vuole cuore, ma Fantino docet, il culo non deve mancare mai.

Papa vs. Guardie Svizzere agli ottavi di finale
Papa vs. Guardie Svizzere agli ottavi di finale

99. Ovviamente una partita nella partita si è giocata in Vaticano, conoscendo la passione di Papa Francesco per il calcio, e considerando la presenza delle Guardie Svizzere. Le vignette hanno provato ad ironizzare sul clima nelle stanze papali, di certo si sa che Bergoglio è stato il primo a “stuzzicare” simpaticamente le Guardie sul grande match. Potere dei Mondiali, e sul già citato palo di Dzemaili, forse a proteggere l’argentina è calata per l’ennesima volta la “Mano de Dios”.

Belgio – Stati Uniti 2-1 dts

Howard: per lui i Mondiali sono finiti, ma nel futuro le prospettive non mancano
Howard: per lui i Mondiali sono finiti, ma nel futuro le prospettive non mancano

100. Gli Americani ormai hanno tutto per primeggiare nel calcio. Tranne una cosa: la squadra. Paradossale, ironica, amara verità per Jurgen Klinsmann, che contro il Belgio ha visto i suoi dare tutto, ma soccombere inevitabilmente quando Wilmots si è deciso ad inserire Lukaku, col CT belga che per l’ennesima volta si vede salvato da chi aveva lasciato in panchina. E’ anche vero che senza Howard in porta, l’epilogo sarebbe arrivato prima. Negli Stati Uniti ormai avvolti dal rito festoso dei Mondiali come mai era avvenuto finora per il soccer, si è arrivati a proporre il portiere dell’Everton come candidato alle prossime presidenziali, erede di padri della patria come Abraham Lincoln.

Samuel L. Jackson versione ultras
Samuel L. Jackson versione ultras

101. Avendo già citato l’appoggio delle star dello spettacolo a stelle e strisce alla Nazionale, non possiamo esimerci dal mostrare il tweet di un mostro sacro come Samuel L. Jackson. Agli USA è andata male anche stavolta, ma a vedere il Cowboys Stadium in Texas strapieno di gente per il soccer, l’impressione è che le cose si stiano davvero muovendo, dopo un’attesa quasi quarantennale, anche da quelle parti.

Categories
#Contromondiali Fabio Belli

#Contromondiale 13: #Müller, #Germania, #Algeria, #Vendetta, #Capello, #CR7, #Fellaini, #Ghana, #USA, #Obama

di Fabio Belli

Stati Uniti – Germania 0-1

Thomas Müller, già recordman dei Mondiali
Thomas Müller, già recordman dei Mondiali

79. E’ forse meno appariscente degli altri, ma Thomas Müller come protagonista dei Mondiali calza alla perfezione. Archetipo del falso nueve, calciatore dalle grandi doti di duttilità, stella del Bayern Monaco, è già arrivato in giovane età a quote nove reti in nove partite disputate nella competizione iridata, segno che se tutto andrà come deve andare, il record Ronaldo-Klose forse non durerà a lungo. La Germania in Brasile vuole coronare un percorso che dal 2006 ad oggi, tra Mondiali ed Europei, l’ha sempre vista tra le prime quattro: terza nel 2006, seconda nel 2008, terza nel 2010, in semifinale nel 2012. E’ il simbolo di una generazione tedesca che dopo la doppia eurofiguraccia 2000-2004 (che fu comunque intervallata, tanto per gradire, da una finale Mondiale), vuole riassaporare cosa significhi vincere: perché avrà ragione Gary Lineker che tanto nel calcio “alla fine vincono i tedeschi”, ma è anche vero che è da Oliver Bierhoff e dal 1996 che una coppa non viene alzata da mani teutoniche.

Obama organizzatissimo per Brasile 2014
Obama organizzatissimo per Brasile 2014

80. A Barack Obama il calcio piace: gli Stati Uniti contro il Belgio affronteranno negli ottavi di finale un esame di maturità importante, ma questa Nazionale yankee è stata forse la più seguita della storia, anche di quella che nel 2002, piazzandosi tra le prime otto per la prima volta nell’era moderna, insegnò che si poteva sognare anche col soccer. Quando nel 2009 gli USA persero la finale di Confederations Cup contro il Brasile, rimontati da 2-0 a 3-2, Obama si scatenò con un derby a distanza col presidente brasiliano Lula, con tanto di scambio di maglie finale. Alla squadra di Klinsmann manca forse l’uomo in grado di fare la differenza, ma l’appoggio dei piani alti è senz’altro un’iniezione di popolarità supplementare ed utilissima per la Nazionale.

Will Ferrell, un vero capo-ultras
Will Ferrell, un vero capo-ultras

81. Abbiamo già parlato di volti noti del cinema e della televisione che hanno manifestato il loro appoggio alla Nazionale USA. Will Ferrell, “pizzicato” ad arringare i tifosi in un bar, si aggiunge ad una lista già molto lunga. Già, ma passata l’iniziale curiosità, che in un bar del Kentucky o in una steakhouse nell’Iowa può assomigliare a quella di un italiano per il curling in tempo di Olimpiadi, come si approcciano gli americani al soccer? L’analisi dei flussi della rete aiuta a capire meglio il tutto. Da una parte, Google ha registrato che durante il match contro il Ghana, la domanda più cercata sul celebre motore di ricerca è stata “How long is a soccer game?”, indicativa di un certo disorientamento. Su Twitter però, al momento del gol di Muller, i tweet con la parola “Nazi” o “Nazis” hanno avuto un’impennata vertiginosa. Segno evidente che il tipico campanilismo del tifo calcistico si sta affermando anche nella sua versione a stelle e strisce.

Portogallo – Ghana 2-1

Game Over per CR7
Game Over per CR7

82. Il Mondiale ha perso il Pallone d’Oro: verdetto prevedibile dopo la mancata vittoria portoghese contro gli Stati Uniti, ma difficile da digerire per una Nazionale storicamente ricchissima di talenti, ma che non riesce a risolvere il problema del centravanti dall’alba dei tempi, annoverando tra i miti di ogni epoca onesti ma modesti bomber come Nuno Gomes e Pauleta. La presenza di Helder Postiga è stata in questo senso indicativa. Cristiano Ronaldo è arrivato in Brasile con la pancia piena del suddetto Pallone d’Oro e della “Decima” conquistata con il Real Madrid. Le sue ultime due prestazioni, dopo quella incolore contro la Germania, sono state in crescendo, ma un uomo solo non fa la squadra. A meno che non si tratti di Messi, e questa probabilmente è la grande preoccupazione di CR7 da qui alla fine di Brasile 2014.

Distribuzione dei premi partita poco ortodossa per il Ghana
Distribuzione dei premi partita poco ortodossa per il Ghana

83. Il Mondiale ha detto che al calcio africano manca la necessaria maturità. Il caso del Ghana è stato eclatante. La furibonda lite tra Muntari e Kevin Prince Boateng, entrambi esclusi alla vigilia della decisiva partita contro i lusitani, e dei premi pretesi, consegnati e distribuiti in contanti, è la prova lampante di una polveriera presente in una squadra che contro Stati Uniti e Germania aveva dimostrato di essere competitiva nei piedi, ma non con la testa.

Corea del Sud – Belgio 0-1

Impazza la Fellaini mania
Impazza la Fellaini mania

84. L’esplosione della Fellaini-mania sugli spalti dimostra come il pubblico creda nel grande exploit dei Diavoli Rossi. Che mai avevano chiuso il girone eliminatorio ai Mondiali a punteggio pieno, e che anche contro i coreani sono rimasti fedeli alla cosiddetta zona-Belgio, con tutti i gol fin qui realizzati negli ultimi venti minuti.

Algeria – Russia 1-1

Capello non le manda a dire agli arbitri
Capello non le manda a dire agli arbitri

85. La storia dell’ex URSS ai Mondiali è affascinante, ricca di soprusi arbitrali (1962, 1970, 1986) e di grandi occasioni mancate (1966, 1982). Dallo scioglimento dell’impero sovietico, però, il fascino ha lasciato spazio all’approssimazione, e la sola scuola russa non è parsa in grado, nonostante l’abbondanza di mezzi economici (Fabio Capello si è presentato in Brasile come CT più pagato dei Mondiali) di mostrare qualcosa di significativo sul campo, l’unico luogo dove la storia si possa tramandare nel calcio. Il CT italiano ha recriminato molto per questa nuova eliminazione, ma restano impresse nella mente più le papere del portiere Akinfeev, ed una incapacità cronica nel fare gioco, che si è ripercossa nei due soli punti conquistati, al di là degli sprazzi dimostrati contro il Belgio.

In Algeria sognano la vendetta sui tedeschi a 32 anni di distanza
In Algeria sognano la vendetta sui tedeschi a 32 anni di distanza

86. La storia dell’Algeria invece si ritrova di fronte alla possibilità di un nodo gordiano, a 32 anni di distanza. Alla soddisfazione per la prima qualificazione tra le prime sedici del mondo nella storia, si aggiunge la formidabile possibilità di vendetta, quando nel 1982 la squadra di Madjer, dopo aver battuto la Germania Ovest, si ritrovò fuori a causa di una clamorosa “pastetta” tra i tedeschi e gli austriaci, che giocarono una partita col freno a mano tirato per approdare a braccetto alla seconda fase. Fantasiosa e veloce in attacco, forse un po’ approssimativa nelle chiusure difensive, la squadra algerina sogna la più clamorosa delle vendette: anche se sarà dura, contro una delle favorite del Mondiale, ma la vendetta, fredda così come deve essere, non è mai stata un piatto facile da cucinare.

Categories
#Contromondiali Fabio Belli

#Contromondiale 10: #Belgio, #Neymar, #CR7, #USA, #Herrera, #Eto’o, #NorthKorea, #Sheldon, #HupHolland, #Spagna

di Fabio Belli

Belgio – Russia 1-0

Il Belgio è bello perché è vario
Il Belgio è bello perché è vario

57. I Diavoli Rossi stanno vincendo e rispettando il pronostico della vigilia, ma a modo loro. Quello tra Belgio e Olanda è uno dei derby più antichi d’Europa, ma le filosofie di gioco della due Nazionali sono sempre state (soprattutto dagli anni ’70 in poi) molto differenti. Cinico, pratico ed essenziale il Belgio, spesso travolgente, esaltante e un po’ sciupona l’Olanda. Il carico di talenti con cui la squadra di Wilmots si è presentata in Brasile quest’anno, non ha cambiato questa tendenza. Ciò che è diverso, e ne avevamo già parlato, è il carico di entusiasmo con cui i tifosi in patria stanno seguendo Fellaini e compagni. Gli ottavi sono conquistati, ma il sogno è emulare gli eroi di Messico ’86, quarti.

Corea del Sud – Algeria 2-4

Tutti tifano Algeria!
Tutti tifano Algeria!

58. Ci agganciamo perfettamente all’argomento “migliori prestazioni” e all’argomento “derby”. Nel primo caso, l’Algeria che si giocherà la qualificazione contro la Russia, se non avesse mostrato lacune in difesa piuttosto importanti, potrebbe pensare di superare la squadra del 1982, che stupì il mondo battendo la Germania Ovest poi finalista, per poi ritrovarsi esclusa a causa di un atteggiamento abbastanza “permissivo” degli austriaci nei confronti degli stessi tedeschi nell’ultimo match del girone. Nel secondo caso, la Corea del Sud ha attirato il tifo contrario dei cugini del Nord: ha fatto il giro del mondo la foto di Kim Jong Un con tanto di sciarpa dell’Algeria. Quella fra i dittatori e il calcio è una storia che dura da molti anni, e visto che la Corea del Nord non si è qualificata, Kim Jong Un si è lasciato andare ad una botta di “Schadenfreude”.

Stati Uniti – Portogallo 2-2

Anche Sheldon dice "U-S-A!"
Anche Sheldon dice “U-S-A!”

59. Una delle più belle partite di un Mondiale fin qui prodigo di spettacolo. Il “Team USA” di Klinsmann è andato ad un passo da una clamorosa qualificazione anticipata agli ottavi. Il gol di Varela di un Portogallo sovrastato nel secondo tempo ha rovinato tutto, ma complice anche il fuso orario finalmente favorevole (non succedeva dal Mondiale giocato in casa) il seguito verso Dempsey (ancora in gol!) e compagni sta raggiungendo livelli da record. Le star del cinema e delle serie televisive americane si accodano ad un sostegno fin qui riservato solo agli assi del football e del basket. Jim Parsons, alias Sheldon Cooper di Big Bang Theory, ha manifestato tutto il suo tifo per gli Stati Uniti ai Mondiali, e la CBS ha dedicato uno speciale a come le sue stelle stanno seguendo Brasile 2014.

60. Messi vs. Ronaldo 2-0. Il campo dice impietosamente questo, con l’Argentina già agli ottavi ed il Portogallo a rischio di una clamorosa eliminazione al primo turno. Questo nonostante il Pallone d’Oro contro gli USA abbia regalato magie che contro la Germania non si erano viste. L’assist finale per Varela, straordinario, ma soprattutto il numero nel primo tempo, forse la giocata individuale più bella del Mondiale fino a questo momento, escludendo i gol che meritano sempre un discorso a parte, e che CR7 finora non ha ancora trovato in Sudamerica.

Australia – Spagna 0-3

Bacheca spagnola
Bacheca spagnola

61. Nella formula dei Mondiali, arrivare alla terza della partita del girone con una sfida tra due squadre già eliminate è un evento raro ma possibile. Il fatto che in questa malinconica passerella siano coinvolti i Campioni del Mondo è decisamente più inusuale: la Spagna ha salvato la faccia, ma il biglietto di ritorno era già in tasca per Casillas e compagni. Analizzare il declino di una squadra che ha fatto epoca è ancora più difficile che individuarne le ragioni del successo. Sicuramente Casillas negli ultimi sei anni aveva salvato delle partite, piuttosto che comprometterle; sicuramente l’ascesa di Piqué si è arrestata, e la mancanza di un leader come Puyol in difesa è tangibile. Sicuramente un giocatore come Xavi, non per niente pronto alla partenza verso lande arabe, non nascerà di nuovo facilmente, e il fatto che la squadra che ha vinto tutto senza centravanti, si sia inceppata all’arrivo di Diego Costa, sicuramente non è un caso. Ma è sicura anche la gratitudine di un paese che ha visto le Furie Rosse superare un complesso secolare proprio grazie a questi eroi al crepuscolo. L’ironia, che in questi casi ci sta, è arrivata prevalentemente dall’estero…

Olanda – Cile 2-0

Ricette espresse olandesi
Ricette espresse olandesi

62. Arjen Robben è sempre stato uno strano tipo di calciatore: i mezzi per diventare il più forte li ha sempre avuti. Il magnetismo glamour di Ronaldo e la continuità di Messi no, né la cattiveria di un Ibrahimovic. Complici anche gli infortuni che raramente lo hanno lasciato in pace. Quando è stato bene, sia al Bayern Monaco che in Nazionale, ha dimostrato però di poter cambiare da solo il volto delle partite. Qualcuno gli ha sempre rimproverato un pizzico di egoismo, e di imprecisione sotto porta: conto il Cile, da assist-man, ha dimostrato che un’Olanda arrivata in sordina in Brasile, può sognare la vendetta, quando in Sudafrica proprio Robben vide il sogno di un’intera Nazione infrangersi di fronte a Casillas.

Camerun – Brasile 1-4

Neymar, uomo in più del Brasile nella fase a gironi
Neymar, uomo in più del Brasile nella fase a gironi

63. E se tra i due litiganti fosse il terzo a godere? Nella grande attesa Mondiale della sfida a distanza tra Messi e Ronaldo, nessuno ha forse considerato che Neymar può contare su una spinta popolare senza precedenti. Il mondo si emoziona nel sentire tutto lo stadio, prima delle partite della Selecao, cantare la seconda strofa dell’inno senza l’accompagnamento musicale. E Neymar è finora protagonista di una squadra non del tutto convincente, ma capace di mandare già quattro volte in gol l’asso del Barcellona, che sembra particolarmente forgiato dall’anno, duro, trascorso in Europa. Dagli ottavi e dal Cile, il gioco si farà duro: vedremo se Neymar sarà già in grado di giocare: l’occasione di un Mondiale da vincere da eroe, in casa, di sicuro non capiterà più.

Eto'o: il peso degli anni, della responsabilità, e forse della ricchezza
Eto’o: il peso degli anni, della responsabilità, e forse della ricchezza

64. Nel cuore di tifosi ed appassionati, il Camerun del 1990 resta la squadra africana più bella ed amata mai passata in un Campionato del Mondo. Roger Milla, Thomas N’Kono, e la cavalcata fino agli spettacolari quarti di finale perduti contro l’Inghilterra. Per questo, quanto messo in mostra dai “Leoni Indomabili” in Brasile è stato un qualcosa di malinconico. Dalla stucchevole lite sui premi, ironica per una squadra incapace di raccogliere anche solo un punto del girone, a Samuel Eto’o chiuso in una gabbia dorata, infortunato e incapace di lasciare un vero segno in un Mondiale. Della squadra di 24 anni fa capace di contagiare con allegria ed entusiasmo chiunque la guardasse, nemmeno l’ombra.

Croazia – Messico 1-3

Hector Herrera, il caudillo messicano
Hector Herrera, il caudillo messicano

65. Comunque vada a finire, questo è stato l’anno delle forte personalità in panchina, i “caudillos” capaci di portare outsider alla vittoria. Diego Simeone all’Atletico Madrid ne è l’esempio più lampante, ma anche il “Piojo” Hector Herrera, corpulento e sanguigno CT del Messico, non si sta rivelando da meno. Le sue sfrenate esultanze stanno diventando letteralmente di culto, e chissà se l’organizzazione trovata non possa portare il “Tri” (che ancora deve subire un solo gol) dove non è mai ancora arrivato finora.

 

Categories
#Contromondiali Fabio Belli Senza categoria

#Contromondiale 05: #RedDevils #Belgio, #Messico, #Portieri #Ochoa, #Akinfeev, #Russia, #Mila&Shiro

di Fabio Belli

Belgio – Algeria 2-1

Il Belgio sogna la conquista del Brasile
Il Belgio sogna la conquista del Brasile

28. Non è una novità che le squadre più attese ai Mondiali spesso vadano incontro a difficoltà imprevista. Per il Belgio l’incubo è durato settanta minuti, complici anche le scelte del tecnico Wilmots che forse ha rinunciato a un po’ troppo talento, tenendo inizialmente in panchina i risolutori del match, Fellaini e Mertens. Un bel sospiro di sollievi per i sostenitori dei “Red Devils”: raramente in patria un Mondiale è stato così sentito dai belgi, che erano assenti dal meglio del calcio nel pianeta dal 2002. Caroselli da Bruxelles ad Anversa a Liegi, con tanto di bandiera brasiliana rivista alla belga. E così il primo ostacolo è stato superato: ma per lasciare davvero il segno in Brasile, servirà qualcosa (e un pizzico di coraggio) in più.

Brasile – Messico 0-0

Super Ochoa contro Neymar
Super Ochoa contro Neymar

29. La storia della sesta giornata dei Mondiali è sicuramente quella di Guillermo “Memo” Ochoa, al quale è stato dedicato un titolo giornalistico più che eloquente: “Un disoccupato ferma il Brasile”. Ochoa, classe ’85, è stato considerato per anni una promessa assoluta del calcio mondiale. All’estrema spettacolarità dei suoi interventi non sono però sempre corrisposte prestazioni con la giusta continuità. E’ al suo terzo mondiale, ma nel 2006 e nel 2010 non ha ottenuto il posto da titolare, nonostante si sia messo in evidenza nella Coppa America del 2007. Troppi alti e bassi che lo hanno portato ad arrivare a Brasile 2014 senza una squadra, da svincolato. Herrera gli ha dato fiducia, e contro la Selecao ha stupito il mondo intero, con un intervento alla “Gordon Banks” su Neymar ed altre tre prodezze al limite del miracolo. Le donne sono la sua altra grande passione oltre ai voli tra i pali: ma il Mondiale potrebbe regalargli a questo punto il salto più atteso alle soglie dei trent’anni: quello nel calcio europeo.

30. Parlando del Brasile, dopo le polemiche per l’arbitraggio di Nishimura contro la Croazia, il pari senza reti con i messicani ha alimentato ulteriormente i dubbi attorno alla squadra di Felipe Scolari. L’impressione è che alla Selecao manchi un vero finalizzatore, ma anche un “genio” offensivo di centrocampo, dove le mezze ali di grande talento abbondano, ed anche gli esterni, ma manca il Kakà della situazione, per intenderci. Considerando che Scolari sembra avere scarsa considerazione di Hernanes, che pure non corrisponde pienamente alle caratteristiche sopra citate, il problema non sembra di immediata, facile risoluzione.

Al Mondiale sono arrivati i pareggi...
Al Mondiale sono arrivati i pareggi…

31. I pareggi: sconosciuti fino ad Iran-Nigeria, ora sembrano materia di maggiore attualità. E se Brasile-Messico, nonostante la mancanza di gol, ha regalato diverse emozioni, la Russia di Fabio Capello non ha affatto convinto. E dopo un inizio spumeggiante, qualcuno ha iniziato ad addormentarsi di fronte alle prime partite “tattiche”.

Russia – Corea del Sud 1-1

Akinfeev: cronologia di un disastro
Akinfeev: cronologia di un disastro

 

32. Il sesto giorno “Mondiale” è stato anche quello dei portieri, nel bene e nel male. E se Ochoa si è guadagnato la copertina di eroe del momento, il russo Akinfeev ha mandato di traverso l’esordio a Fabio Capello. Kerzhakov ha tolto le castagne dal fuoco contro una Corea confusionaria tanto quanto i russi, ma in qualità di organizzatori nel 2018, le aspettative erano ben altre su una squadra che sembra semplicemente priva della qualità necessaria. Peggio degli svarioni nel secondo tempo, c’è stato il nulla assoluto del primo: chi a Mosca è rimasto alzato tutta la notte (il match in Russia iniziava alle 4 del mattino) di certo non ringrazia…

Rimasugli di Francia – Honduras 3-0

Mila & Shiro erano honduregni?
Mila & Shiro erano honduregni?

 

 

 

 

 

 

 

33. Notata anche voi qualche somiglianza?