di Fabio BELLI
In Germania le particolari condizioni sociopolitiche, dovute prima alla divisione e poi alla riunificazione tra Ovest ed Est, hanno portato alla nascita di società definite “Kult”, ovvero di culto, rappresentanti della controcultura. Ad Amburgo c’è il St. Pauli, i pirati col Jolly Rogers come simbolo che stazionano nel quartiere a luci rosse della città. A Berlino c’è la squadra che rappresenta l’Est, storicamente più povero ma calcisticamente fiero e, da quest’anno, per la prima volta in Bundesliga. Scopriamo dunque l’Union Berlino: nella vecchia Foresteria.
Il nucleo dell’Union nasce nel quartiere di Koepenick. I tifosi dell’Hertha, la squadra di Berlino Ovest con la quale si vivrà per la prima volta nel massimo campionato tedesco il derby della Capitale, dicono che da quelle parti è semplicemente l’inizio della Polonia. Ma Union ed Hertha sono diventate rivali solo di recente, visto che i nemici acerrimi del club di Köpenick erano quelli della Dinamo. I tempi sono quelli dell’Oberliga, anni Settanta e Ottanta. Le squadre della Germania Est vincono in Europa, ma se Carl Zeiss Jena e Magdeburgo giocano finali e alzano trofei, in patria la Dinamo Berlino sfrutta la protezione della Stasi, i potentissimi servizi segreti dell’Est, per vincere dieci scudetti di fila. I derby con la Dinamo sono partite in cui spesso le squadre si passano da 3 a 6 gol, ma la curva dell’Union è l’unica dove si possono gridare cose contro il regime che, fuori dallo stadio, costerebbero carissime. In tedesco il gioco di parole preferito è “Entfernen Sie die mauer”. Che significa sia “togliete la barriera”, sia “buttate giù il Muro”.
I cugini della Dinamo vantano sicuramente una spinta di Stato, ma l’Union, pur essendo costantemente presente nella DDR Oberliga, vince poco con una Coppa della Germania Est e una finale persa nel 1968. 52 anni fa. Si era spostato nella zona Est di Berlino negli anni ’20, nel quartiere di Köpenick. In quel periodo si è guadagnato anche il soprannome di ‘Eisern Union‘ , l’unione di ferro. Quelli dell’Union erano chiamati ‘Schlosserjungs‘, i ‘ragazzi metalmeccanici’, per il completo blu da operai con cui giocava la squadra, che ricordava i lavoratori dell’acciaio.
Paradossalmente, dopo la riunificazione l’Union perde la massima serie, ma si toglie soddisfazioni importanti. Anche in terza divisione, vincendo un derby contro la Dinamo, a sua volta caduta in disgrazia, per 8-0 (all’interno dello stadio c’è un tabellone permanente che ricorda quel risultato) e giocando la Coppa UEFA, per due turni, nel 2001 dopo la finale di Coppa di Germania raggiunta e persa contro lo Schalke.
Ma se i tifosi dell’Hertha dicono che per andare a giocare contro l’Union bisogna andare in Polonia, è perché lo stadio degli “Eiserner” è uno dei più caratteristici d’Europa. Già a partire dal nome: l’An der Alten Forsterei Stadion, traducibile in “La vecchia casa del Guardiaboschi”. Sorge in mezzo alla foresta che costeggia Berlino e è un impianto che è stato salvato più volte dai tifosi. Per mantenere in vita l’An der Alten Forsterei è stata effettuata una ristrutturazione tra il 2008 e il 2013, condotta e finanziata da 2mila tifosi con 140mila ore di lavoro gratuito e circa 3 milioni di euro di finanziamenti a propria disposizione, tutti arrivati dal basso e non dal comune, come Berlino aveva promesso. Oggi, fuori dallo stadio, c’è un monumento in memoria di quell’impresa: un caschetto da lavoro rosso, con incisi tutti i nomi degli operai che hanno contribuito, senza percepire un euro, alla ricostruzione.
L’An der Alten Forsterei è stato teatro di notevoli momenti di calcio romantico. Il Mondiale del 2014 vinto dalla Germania vide migliaia di berlinesi riunirsi a Köpenick dove all’interno dell’impianto era stato predisposto un maxischermo e soprattutto 800 divani in campo, per seguire le partite della Nationalmannschaft come in un salotto tra amici. Ma la tradizione più radicata è la veglia natalizia: la Foresteria di Köpenick si riempie di tifosi e spesso anche giocatori che attendono la mezzanotte intonando gli inni dell’Union e i canti natalizi. Un’idea che partì da 89 tifosi che nel 2004 decisero di entrare clandestinamente all’Al der Alten Forsterai in ristrutturazione e attendere la mezzanotte insieme. Lo spirito del Natale ha coinvolto, nel dicembre scorso, 30.000 supporters dell’Union. E il prossimo anno le luci e le candele si accenderanno in Bundesliga.