San Marino, i Titani costretti costantemente ad affrontare i Giganti

di Fabio Belli

Per andare più in basso nel calcio, bisogna salire in alto: per la precisione arrampicarsi su una rocca, fin su il monte Titano, davvero non molto lontano da casa nostra, anzi, praticamente Imagea casa nostra. Quella di San Marino è infatti la nazionale più scarsa del pianeta: certo, a pari merito con le selezioni di altri microstati come Anguilla, Montserrat, Papupa Nuova Guinea e Samoa Americane. Ma negli ultimi anni è capitato spesso di vedere la Nazionale sammarinese all’ultimo posto del ranking FIFA, soprattutto quando qualcuna delle altre piccole selezioni riusciva a vincere in maniera estemporanea una partita.

La prima partita ufficiale dei Titani risale al 14 Novembre del 1990: San Marino-Svizzera 0-4 allo stadio Olimpico di Serravalle, “Wembley” putativo della selezione sammarinese e divenuto “San Marino Stadium” dopo la ristrutturazione che l’ha reso un impianto d’avanguardia, seppur di dimensioni ridotte. Da allora, in 32 anni di onorata militanza nel ranking internazionale, i risultati utili sono stati solamente 7: due amichevoli e una sfida di UEFA Nations League contro il Lichtenstein (due pari e una vittoria in amichevole, l’unico successo in una partita ufficiale), un match con la Lettonia, i più recenti pareggi contro Estonia (primo punto di sempre nelle qualificazioni agli Europei) e Gibilterra ed il risultato che resta ancora il più prestigioso, il pari casalingo contro la Turchia nelle qualificazioni per i Mondiali del 1994.


Lo strano caso di San Marino, a scorrere il ranking FIFA fino agli ultimissimi posti, infatti, è facilmente individuabile: la nazionale del Titano, al contrario di samoani e compagnia bella, è costretta a confrontarsi con autentiche leggende del calcio mondiale, e non certo in accesi derby della Micronesia, nei quali in fondo può accadere di tutto. Nelle qualificazioni ufficiali San Marino si è trovato di fronte squadre come l’Inghilterra, la Germania e l’Olanda dovendo spesso digerire sconfitte epocali. Il 2 Settembre 2011 al PSV Stadion di Eindhoven, Andy Selva e compagni hanno incassato undici gol, con quaterna di Van Persie e doppiette di Huntelaar e Sneijder. Nel 2006 contro la Germania il passivo più pesante, 0-13, in un contesto in cui San Marino è abituato a viaggiare alla media di quattro gol e mezzo incassati a partita. Il bis nel 2015, per le qualificazioni agli Europei 2016, vide i tedeschi vincere 0-8 scendendo in campo da Campioni del Mondo contro la squadra in fondo al ranking FIFA, un evento più unico che raro. Ma i biancazzurri non rinuncerebbero mai a ritrovarsi di fronte l’elite del calcio mondiale, anche a fronte di brucianti sconfitte, proprio per il sapore unico di questi appuntamenti.

Basti pensare che nel match d’andata delle qualificazione a Euro 2012 contro l’Olanda, a marcare Sneijder fresco vincitore della Champions League con l’Inter c’era Maicol (scritto proprio così) Berretti, mediano internazionale per hobby, ma di professione studente. D’altronde i professionisti sono sempre stati pochini: la maggior parte dei calciatori della nazionale a San Marino gioca nel campionato locale, il centravanti Andy Selva ha un passato rispettabile in Lega Pro, ed il giocatore più rappresentativo della storia resta l’ex juventino Massimo Bonini, che giocò da capitano nell’unico confronto ufficiale contro l’Italia, allora allenata da Arrigo Sacchi, a Cesena. La perla? Resta il gol di David Gualtieri all’Inghilterra nel ’93, San Marino in vantaggio dopo 8 secondi. Poi finì 1-7: ma vuoi mettere la soddisfazione?

 

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